di Paolo Cammarosano
Nel giugno del 2014 è morto, all’età di 75 anni, Michele Luzzati. È stato uno dei più bravi e operosi medievisti italiani della sua generazione. La sua cifra era in una costante e rigorosa adesione alle fonti, in una grande capacità di scavo archivistico e in uno spettro ampio di interessi: storia agraria e dei rapporti sociali nelle campagne, problematica delle relazioni tra città e campagne in età comunale e nel Rinascimento, ceti mercantili, strutture familiari, demografia e, con crescente impegno, storia degli ebrei lungo tutto l’arco della storia italiana. È stato anche uno dei primi medievisti italiani ad affrontare i metodi e le possibilità dell’analisi informatica. L’Università di Pisa, la città dove ha studiato e insegnato e nel cui ambito storico è orientata una gran parte dei suoi lavori, lontani comunque da ogni provincialismo storiografico, gli dedica dal 1° al 3 febbraio 2016 un convegno del quale nel sito del CERM è riprodotto il programma. Uno dei suoi lavori, il libro del 1973 La “guerra di popolo” pisana di fine Medioevo, ha per il CERM un particolare interesse su due fronti. Anzitutto si fonda su una ampia silloge di lettere private degli anni di quella celebre guerra (1494-1509) e si annoda dunque a quell’attenzione verso la produzione epistolare che da gran tempo è fra i temi da noi affrontati, in collaborazione con l’École Française de Rome, e che si è concretata in più volumi di studi. In secondo luogo, il libro sulla guerra di Pisa investe un problema, quello delle subordinazioni delle città comunali a poteri maggiori, che ha dato luogo a una delle nostre ultime pubblicazioni: Le subordinazioni delle città comunali a poteri maggiori in Italia dagli inizi del secolo XIV all’ancien régime. Risultati scientifici della ricerca, a c. di Miriam DAVIDE (Studi 12). A chi scrive queste righe piace ancora ricordare i tratti di simpatia, di cordialità, di modestia, di rifiuto di ogni sussiego e protagonismo, che furono del grande studioso scomparso.